Seby Aperi, la Nuova Igea è in buone mani

di Nunzio Currenti

Quando vedevi giocatore Seby Aperi da piccolo il suo talento emergeva sempre a suon di gol. Impossibile non notarlo. Un mix perfetto coniugare i valori tecnici con quelli umani trasmessi dalla famiglia. Il padre Alfio sempre presente alle partite, in prima linea nel settore giovanile della San Pio X e nel Trecastagni in Eccellenza. Mai un gesto fuori delle righe. Un esempio per tanti genitori.

Gol, numeri e una determinazione fuori del comune, ma anche la propensione al gioco di squadra. La sua carriera registra nei due anni di Palazzolo (in Serie D) un sensibile salto in avanti. Nel 2013 approda nei professionisti. In C2 segna tre gol nel Martina Franca. Dalla Puglia si sposta in Veneto. Non in un posto qualunque. Perché il Padova costituisce un pezzo di storia del calcio italiano.

Mi mancava anche la bellezza degli stadi e l’amore per il calcio che c’è qui al Sud. Gira in lungo e il largo lo Stivale. Nell’anno del Covid gioca all’Unione Feltre. L’anno dopo approva al Troina, realizzando cinque reti. Ritorna a casa quando l’emergenza coronavirus non è completamente finita.

Tra Vado e Sanremese segna in 2 stagioni le migliori. Per le caratteristiche di Aperi giocare più vicino alla porta  ne valorizza le qualità e la capacità di spaziare sul fronte d’attacco. In estate, dal Desenzano, arriva la chiamata della Nuova Igea Virtus. Il progetto convince. La voglia di tornare in Sicilia prevale su tutto.  Decisivi sinora i gol messi a segno con Acireale e Akragas, entrambi su rigore. Seby non vuole di certo fermarsi qui. All’orizzonte c’è la trasferta di Licata, da affrontare con la voglia di ripetersi, forte anche del feeling della squadra barcellonese con le siciliane (tre vittorie su quattro)