28 Agosto 2024, 19:52
Dal trionfo della Coppa Italia e dalla promozione in D del Paternò sembra passata un’eternità. Eppure, quel lungo ponte di emozioni e di storia vale tre mesi e mezzo. Per Filippo Raciti oggi quel capitolo rimane in un cassetto speciale, come del resto le vittorie doble di Ragusa.
La carriera di uno dei tecnici più vincenti degli ultimi anni nel calcio dilettantistico siciliano si arricchisce di un nuovo capitolo che racconta necessariamente quella che è anche una scelta di vita, un modo per mettersi in gioco, vivere nuove sfide. Perché guidare l’Athletic Palermo, realtà sempre più consolidata del panorama calcistico siciliano, vale tutto questo e anche di più. Mai fermarsi del resto. Una parola d’ordine che apre tutte le porte nello sport e nella vita.
“Da l’allenatore – ci racconta – è la mia seconda esperienza lontano da casa. Qualche anno addietro allenai in Portogallo per cinque mesi. Oggi tutto sta rispettando le aspettative. Vivo in una bellissima città, si respira aria di calcio dalla mattina alla sera. Ovviamente gli occhi sono puntati sul Palermo calcio inutile nasconderlo. Stiamo comunque suscitando grande curiosità tra coloro che guardano con attenzione al calcio dilettantistico. Cresce tantissima la fiducia in questa squadra, in questa società. La curiosità sta portando molte persone ad avvicinarsi a questo progetto di questo club. Questo in una città come Palermo potrà essere soltanto una ulteriore spinta in più a fare bene”.
La società non si risparmia un giorno. L’idea di creare un modello vincente è a tutti gli effetti diventata realtà. “Lavoriamo da professionisti, credo che oggi non stia mancando davvero nulla a nessuno. Grazie tutto questo al lavoro di una società che ha una visione moderna della gestione sportiva nel calcio. Non parlo solo di investimenti sui singoli calciatori, ma parlo pure di investimenti a livello societario perché hanno acquistato un centro sportivo e vogliono creare un modello aziendalista. La società è composta da imprenditori, abituati a creare surplus e a fare busuness. A noi il compito di ripagarli con l’impegno, la passione e il nostro lavoro”.
Nel girone A il Gela parte in pole position, grazie a un mercato da copertina. La società nissena è candidata a recitare un ruolo di grande protagonista. Filippo Raciti detta regole, tempi e traccia un quadro del campionato.
“Normale che tutti gli occhi siano puntati sul Gela, come la squadra da battere vista la rosa allestita. Ma è altrettanto vero che si sono tante squadre forti in questo girone come lo Sciacca, San Giorgio Piana, Misilmeri. Complessivamente, quindi, quattro-cinque squadre pronte fare bene. In questa ci inseriamo anche noi, anche se la società non ci ha chiesto di stravincere il campionato. Ma mi ha detto di disputare un campionato più brillante rispetto allo scorso anno. Ovviamente, gli investimenti in campo sono stanti tanti e tali che ce la metteremo tutta sino alla fine. Il campo emetterà come sempre i verdetti. Poi si vedrà”.
Il mercato della società palermitana è stato mirato. Nel quadro delle indicazioni emerse nella prima fase della stagione. Raciti è soddisfatto. “Tutti gli obiettivi prefissati come uomini e calciatori. Si tratta di un gruppo composto da giocatori importanti in grado di fare bene in questa categoria. Il mercato mi soddisfa al 100 per cento. Possiamo ancora migliorare. Le due gare di Coppa ci serviranno a capire l’esatta dimensione del nostro ruolo. Nelle partite ufficiali comprenderemo a pieno l’efficacia delle operazioni poste in essere”.
Testa alla prima sfida di Coppa Italia contro il Casteldaccia. “Mi aspetto un campionato tosto, un campionato dove tutti venderanno cara la pelle. Parliamo di un campionato imprevedibile, come dimostrato dalle ultime stagioni. Non è detto che il piu forte vinca sempre in questo girone. L’insidia è sempre dietro l’angolo. La squadra che dimostra lo standard più alto, in tutte le sue componenti, riuscirà a portare a casa la vittoria finale”.
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