13 Ottobre 2024, 19:41
Partita sospesa a Santa Teresa Riva per un presunto episodio di razzismo. Ovviamente il condizionale è d’obbligo, fermo restando che se il caso fosse confermato rappresenterebbe una grave macchia sulla tifoseria avolese che in passato si è sempre contraddistinta per episodi di sportività, anche nelle ultime trasferte come quella a Gliaca di Piraino contro il Gioiosa. Saranno comunque le immagini e il referto dell’ arbitro a fare luce su quanto successo questo pomeriggio nella gara Jonica-Citta di Avola.
Con gli ospiti in vantaggio sul 3-0, quindi con un risultato abbondantemente acquisto, dagli spalti dove erano assiepati i tifosi avolesi, sarebbero arrivati insulti razzisti nei confronti del calciatore di casa, Jairo Alegria, attaccante di origine colombiana. La miccia si è accesa al 40′ minuto della ripresa con il giocatore che esce dal campo rinunciando a giocare dopo, a suo dire, aver ricevuto in vari momenti della gara continui offese di stampo razzista. I compagni di squadra non se la sono sentita di continuare a giocare e sono usciti dal campo accompagnando il colombiano negli spogliatoi. A quel punto l’arbitro della gara, il signor Luigi Canicattì di Agrigento, trascorsi i minuti canonici per poter chiudere la contesa ha fischiato la fine. Contrastanti i comunicati stampa delle due società.
“A 5′ dal novantesimo – si legge nel profilo social della squadra jonica – il nostro attaccante Jairo Alegria era vittima di ripetuti cori razzisti giunti dal settore ospiti ( ripresi dalle forze dell’ordine presenti nel nuovo comunale ) e si rifiutava di continuare a giocare. Insieme a lui abbandonavano il campo i propri compagni di squadra. Per la cronaca gli ospiti erano in vantaggio per 3-0″.
Dopo circa un’ ora arriva la replica della società avolese
“Alla nostra società corre l’ obbligo smentire e precisare le inesattezze pubblicate via Social dalla società FC Jonica. La partita, giocata intensamente e condotta 0-3 dai nostri ragazzi, al 85’ non è stata sospesa, bensì abbandonata dalla squadra locale, che riceveva ordini dai vertici societari dopo aver sentito ipotetici insulti razzisti. Semmai fosse successo, ci discostiamo nettamente da tale isolato gesto. Ma usare un tema delicato e complesso come il razzismo per mascherare responsabilità e sconfitta , è un atteggiamento anti sportivo e altrettanto intollerabile. Diffidiamo chiunque proverà a ledere l’immagine della nostra società e della nostra città , solo allo scopo di alzare un polverone che nasconda la vera differenza vista in campo”
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13 Ottobre 2024, 19:41