25 Ottobre 2024, 14:31
Un’intera città piange la scomparsa di Nello Gugliemino, personaggio iconico di una comunità ancora memore dei fasti da lei vissuti negli anni 80′. Lo storico presidente del Giarre Calcio, artefice dei suoi trionfi più entusiasmanti, lascia il mondo terreno all’età di 80 anni.
Con la sua dipartita, se ne va un pezzo di storia del calcio giarrese e siciliano. Guglielmino, orafo di professione e titolare di una gioielleria nel corso principale di Giarre, aprì infatti l’epoca d’oro del Giarre Calcio guidando l’inarrestabile scalata del club gialloblu dalla Prima Categoria alla C1. I successi in serie ottenuti dal Giarre Calcio sotto la sua gestione, trasmisero alla cittadinanza un senso di euforia e di ebbrezza così galoppante da contagiare anche gli abitanti dell’hinterland giarrese.
Con Guglielmino, il Giarre Calcio ed i suoi colori divennero un brand e quindi un marchio capace di far conoscere l’omonima città in tutta Italia. Il miracolo costruito nella realtà di provincia in questione fu infatti tale da “sbarcare” anche sulla schedina del Totocalcio.
La travolgente epopea del Giarre coincise anche con un periodo storico di particolare fulgore per il settore economico, commerciale e artiginale della città. Guglielmino seppe farsi collettore delle varie anime imprenditoriali del territorio, convogliandone le energie nella direzione della prosperità del calcio cittadino. La sua avventura nel mondo gialloblu iniziò nel 1981. Otto furono gli anni di durata della sua era.
In meno di dieci anni, Guglielmino collezionò quattro promozioni. Ben 85 furono i successi casalinghi collezionati dal suo Giarre dal 1982 fino al 1988. In quei sei anni lo stadio “Regionale” divenne un fortino inespugnabile poichè nessuna squadra riuscì a violarlo. Due furono le volte in cui i rosanero si inchinarono al Giarre, mentre diversi furono i successi ottenuti dal Giarre nei derby contro Siracusa e Acireale.
L’avvio della sua gestione fu contrassegnato da una sciagurata retrocessione in Prima Categoria. Da lì, scattò la riscossa. Il Giarre Calcio infatti conobbe una prepotente ascesa che lo portò nel giro di tre anni ad approdare nei professionisti. Soltanto due furono invece gli anni che il Giarre impiegò per conquistare la C1, malgrado le insidiose sfide che i gialloblu dovettero affrontare nel campionato di C2.
Nino Franzoni, bomber corteggiato anche dalla Lazio, fu uno dei protagonisti assoluti dell’imperiosa risalita della squadra dalle secche del dilettantismo. Grazie anche ai 16 gol di Franzoni, il Giarre allenato da Melo Russo tornò in Promozione, vincendo il campionato di Prima Categoria davanti alla Leonfortese.
Alfredo Longo fu il capitano di quella squadra, la quale inaugurò il ciclo vincente del club di via Oimpia. Nino Lo Certo e Saretto Bambara furono le colonne di un gruppo che firmò la prima promozione dell’era “Guglielmino”. Poi il cammino fu tutto un crescendo rossiniano. Nell’84, malgrado la spietata concorrenza di un agguerrito Scicli, Il Giarre allenato da Nicola Trimarchi, mister coadiuvato da Mario Marino,vinse il campionato di Promozione. Decisivo il rocambolesco successo a Vittoria griffato da un goal dalla distanza di Bambara nel finale di gara.
Franzoni e Verona costituivano la coppia d’attacco che non lasciava scampo alle difese avversarie. Armando Biviano era invece quel pupillo di Nicola Trimarchi destinato a divenire non solo un baluardo della difesa ma anche una bandiera del Giarre. L’anno successivo il Giarre allenato da Nino Morana e trascinato dalla fantasia del trequartista Nicola Dolce, si piazzò nei piani alti della classifica. La stagione 85/86 fu quella del balzo in serie C2. Il Giarre di Morana, che in quell’anno si assicurò le prestazioni del difensore e centrocampista Angelo Sciuto, arrivò primo davanti allo Scicli, battuto 2-0 in casa. Tra i marcatori, lo stesso Sciuto.
In C2, il Giarre si affidò al mister Piero Cucchi. Quel Giarre arrivò quarto, in un’annata nella quale si gettarono le basi per il salto di categoria avvenuto nella stagione successiva. Gli elementi di spicco della squadra della stagione 86/87 erano il difensore Nino Praticò,impiegato sulla corsia di destra e successivamente tra i protagonisti della promozione in A del Vicenza, ed i centrocampisti Antonio Torti e Michele Tomasino, oltre al fantasioso Nicola Dolce.
Nella stagione successiva (1987/1988) Guglielmino lasciò intatta l’intelaiatura della squadra, assicurandosi i seguenti colpi ad effetto: il centrocampista Donato Cancelli, l’attaccante ex Turris Agostino Spica, il difensore Maurizio Manieri ed il bomber Marcello Prima.
Questa campagna acquisti permise al Giarre di vincere il campionato di serie C2 piazzandosi alle spalle del Palermo. In quell’annata i gialloblu si tolsero anche lo sfizio di battere i rosanero grazie alla rete di Angelo Sciuto ed il Siracusa per 2-0 con i gol di Manieri e Prima. Il match che però spalancò al Giarre le porte della serie C1 fu la gara contro il Sorrento, vinta grazie al goal di testa dello spilungone Marcello Prima.
Quel Giarre fu un autentico rullo compressore tra le proprie mura, poichè collezionò ben 16 vittorie casalinghe su 17. In quell’annata, anche l’Inter, in un’amichevole estiva, cadde sotto i colpi del Giarre perdendo per 3-1 al “Regionale”. I nerazzurri passarono in vantaggio con Minaudo ma subirono la rimonta gialloblu, sancita dalla reti di Prima, Spica e Macrì.
Nella prima stagione di C1 1988/1989 invece, il Giarre, rinforzatosi con l’arrivo dell’ex centrocampista scuola Juventus Maurizio Schincaglia e dell’attaccante Ciccio Macrì, centrò una vittoria prestigiosa per 1-0 al “Regionale” contro il Cagliari di Claudio Ranieri oltre a rovinare la festa promozione al Foggia battendolo a domicilio per 2-1 con reti di Castellazzi e Prima. Nell’estate dell’89 Guglielmino cedette il timone al Presidente Giuseppe Musumeci al quale consegnò una squadra che, guidata da mister Walter Nicoletti, arrivò ad un passo dalla serie B. Quel gruppo annoverava giocatori del calibro di Pino Irrera, ex difensore, di Paolo Tomasoni, anch’egli ex difensore e dotato di un tiro bomba su punizione, dei centrocampisti Carlo Tebi e Maurizio Spigarelli, e del bomber Claudio Clementi, messosi poi in luce in serie A con l’Udinese.
Umberto Trovato
Pubblicato il
25 Ottobre 2024, 14:31