11 Settembre 2024, 15:51
Gianfilippo Di Matteo, allenatore ennese, è reduce dall’esperienza con la Real Suttano, durata per due stagioni e mezzo. E’ stato l’artefice del salto di categoria della società nissena nel campionato di Promozione nella stagione 22/23. L’anno dopo, nonostante tantissime difficoltà, è riuscito a condurre la sua squadra alla salvezza. Nonostante il risultato acquisito, la società nissena ha dichiarato forfait e ha dovuto rinunciare al prossimo campionato. Di Matteo è stato intervistato dalla nostra redazione e ha parlato della sua esperienza a Resuttano e delle sue esperienze passate.
“Sono arrivato a Resuttano nel dicembre del 2021,con tante difficoltà esistenti e tante da affrontare, però non mi sono mai tirato indietro dalle sfide più difficili, quindi ho accettato con entusiasmo. Nel giro di 2 stagioni e mezzo abbiamo raggiunto la vittoria dei playoff e il relativo salto di categoria storico per la piazza in Promozione, nel 2023 la salvezza in un campionato di promozione non senza difficoltà ,fino a che eravamo una squadra più esperta eravamo quinti in classifica, poi un ridimensionamento societario ha portato a ringiovanire notevolmente la rosa ,quindi la salvezza ancor di più ha il sapore di una vera e propria impresa.
Purtroppo quest’anno la società ha deciso di tirare i remi in barca con la conseguente rinuncia al campionato di promozione”
“Credo sia tanto difficile, basti pensare che ad esempio nella mia esperienza non c’era settore giovanile, quindi non potevi accingere ai propri giovani, la forza economica in queste realtà è molto limitata e ti devi affidare alla passione e alla volontà di imprenditori che amano questo sport ma il problema è che i fondi non sono mica illimitati ,per non parlare delle strutture che in molte comunità sono fatiscenti, se non assenti totali. Sono da elogiare quelle comunità che, con le proprie forze, riescono a portare entusiasmo nelle proprie piazze con questo magnifico sport”
“Guarda lo scorso anno abbiamo fatto cose indescrivibili, ci allenavamo e giocavamo praticamente sempre fuori casa,quasi senza sostenitori nelle partite e senza dirigenti quando facevamo allenamento, la distanza era notevole e in molti non potevano fare questo sforzo. Poi le domenica in trasferta erano devastanti, considera che la nostra squadra era fatta per la maggior parte di palermitani, noi giocavamo nel messinese e nel catanese, facevano trasferte praticamente di 10/11 ore, nemmeno in serie D. Immagina che chi veniva a giocare da noi veniva in ritiro(almeno i più facoltosi). Credo che, come quest’anno, sia un girone dispendioso e improponibile per società che fanno grandi sacrifici per mantenere il calcio nella loro realtà”
“Alleno ormai da quasi 15 anni, ho avuto l’onore e il privilegio di allenare in 2 capoluoghi di provincia quali sono Enna e Caltanissetta ,con società importanti, tifoserie calde ed esigenti ma soprattutto con una storia calcistica alle spalle. Le emozioni che ti davano quando entravi in campo erano indescrivibili, sono due piazze che meritano la categoria che hanno e gli stanno anche strette per entusiasmo e blasone. Mi piace pensare che nel mio piccolo quando erano all’inizio del loro cammino queste società, anche grazie al mio lavoro e ai miei sacrifici, si è acceso quell’entusiasmo che le ha portate dove sono oggi”
“È un girone difficile ed equilibrato, oggi onestamente non si può delineare una sola favorita, ci sono squadre importanti, attrezzate per fare bene e un campionato di vertice. Ci sono tanti allenatori amici e preparati che concorrono, con cui sono in contatto e con cui spesso scambio idee e opinioni con piacere, come Picone, Di Maria e Giordano, ma anche tanti altri tecnici che conosco e società che seguo e stimo. Sarà un campionato avvincente ed equilibrato e credo che fino alla fine non sarà facile stabilire chi lo vincerà”
“Onestamente credo che la cosa essenziale sia il progetto, frase che può sembrare scontata, ma in realtà non lo è. Sono consapevole che da Enna per spostarmi dovrò fare diversi km,ma se ne vale la pena non c’è limite a ciò che si può fare con la passione e l’amore per questo sport. Quest’anno mi hanno cercato diverse squadre, ma purtroppo non abbiamo trovato la quadra, nel calcio ci sta di non trovare punti d’incontro, quindi ho deciso di restare alla finestra e aspettare un progetto che mi dia la possibilità di costruire, così come ho fatto negli ultimi 3 anni a Resuttano. Intanto seguo i colleghi e faccio il tifo per gli amici e i miei ex giocatori”
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11 Settembre 2024, 15:51