04 Marzo 2025, 10:30
Solo chi non sa immaginare non ha la capacità credere. Il Mazara di Cavataio, pur soffrendo un’annata travagliata, si aggrappa alla speranza come un naufrago si aggrappa alla scialuppa. I 17 punti in classifica sono un macigno, la differenza reti di -30 (una delle peggiori del girone A) suona come un verdetto impietoso, ma la giovane rosa gialloblù (24 l’eta media dei canarini tra le più giovani della promozione) e la verve realizzativa di un superbomber come Michele Perrone, classe 2004 e già a quota 10 gol in stagione, alimentano la fiammella di un destino ancora in Promozione.
La stagione si è rivelata un calvario, segnata da una difesa troppo fragile e da un atteggiamento remissivo nei momenti cruciali. Eppure, le ultime battute del girone d’andata avevano acceso una scintilla con due successi in tre gare. Poi il 2025 si era aperto con un lampo di orgoglio: un roboante 2-1 contro il 90011 Bagheria, rivale diretta per la salvezza. Un colpo di reni illusorio, però, perché subito dopo è calato il buio: tre sconfitte consecutive, veri e propri schiaffi incassati contro tre corazzate del girone. Il 7-0 del Regina Mundi è stato una disfatta, lo 0-2 contro il Cus Palermo una sentenza di impotenza, il 6-1 subito dal Montelepre il colpo più duro da digerire. Sembrava la fine.
Ma il calcio è materia vischiosa, scienza inesatta che premia chi non si arrende. E proprio quando tutto sembrava perduto, ecco il guizzo d’orgoglio: un 2-0 netto sul Fulgatore per rimettersi in corsa, fino al 2-2 strappato con il Borgetto Giardinello, una delle rivelazioni del girone. Due risultati che hanno consentito ai canarini di portarsi a sole due lunghezze dal 90011 Bagheria. Con ancora cinque battaglie da combattere, Cavataio sa che la salvezza è più di un sogno: è un obiettivo che si può e si deve inseguire. Non resta che crederci, perché nel calcio nulla è scritto, e solo chi non sa immaginare non crede.
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04 Marzo 2025, 10:30