Jack Gioacchino Serio la sua classe illumina i Monti Sicani

di Valentino Sucato

Dopo l’entusiasmante campionato dell’anno scorso e la vittoria finale con la maglia della San Giorgio la Piana aveva scritto stop alla carriera di calciatore. Nell’arco di pochi mesi ci ha ripensato ed è ritornato in campo con il Regina Mundi con il quale ha chiuso l’esperienza dopo poche settimane, volando come un’aquila nei Monti Sicani. Qui Gioacchino Serio sta deliziando i tifosi del Kamarat

Dal preannunciato ritiro dal mondo del calcio ad una seconda giovinezza. Cosa ti ha riportato “sulla giusta via” e cioè quella di proseguire?

“Mi ha spinto la passione delle società nelle quali ho fatto parte e faccio parte tutt’ora”

Arrivi e fai gol ovunque. Stagione in corso con il Regina Mundi, partenza, gol poi tutto si è interrotto. Perché ?

“Sì è interrotto per questione di orari degli allenamenti, ho preferito gli orari pomeridiani in una piazza che mi ha intrigato da subito come quella di Cammarata. Con il Regina Mundi nulla in particolare, semplicemente questioni organizzative mie, la considero una società esemplare che ha saputo capire le mie esigenze”

Dalle Madonie con il Geraci ai Monti Sicani con il Kamarat, qui due partite, due vittorie, tre gol! Dove vuole arrivare questo ragazzo?

Sono motivato, sto bene mentalmente e mi sto divertendo! Decisamente carico a… pallettoni. Voglio lasciare un ricordo bello a Cammarata, come è stato a Geraci e a Piana degli Albanesi”

Se il Kamarat voleva dimostrare le ambizioni di promozione nel migliore dei modi, con la scelta di Serio c’è riuscita. Che squadra hai trovato?

“Ho trovato una rosa già completa, i risultati iniziali stavano oscurando un po’ la piazza e la squadra, ma adesso si respira grande aria!”

Che tifosi hai trovato a Cammarata?

Meravigliosi! E’ bello giocare per loro, essere qui e lottare per loro! Ci divertiremo insieme!”

Domenica a Villarosa hai regalato spettacolo. Che partita è stata ?

Classica partita che se non la sblocchi, rischi di non fare bottino pieno, siamo stati bravi poi a gestirla e portarla a casa”