Piero Infantino: “CastrumFavara da applausi, appassionante la corsa salvezza”
di Nunzio CurrentiSerie D02 Gennaio 2025 - 02:40
L’orgoglio di Piero Infantino traspare dalle sue parole. “Credo in questa squadra e nel nostro lavoro”. Il tecnico del CastrumFavara analizza il girone d’andata della sua squadra che ha chiuso con 20 punti, bottino frutto di 4 vittorie e 8 pareggi, appena 4 stop. Manca ancora all’appello, però, la partita di recupero con la Reggina del prossimo 15 gennaio. Non c’è tempo per rifiatare, quindi. Si torna in campo ed è importante vivere ogni partita come una finale. Il tema è chiaro in questa stagione. Non puoi abbassare la guardia.
Il calendario non ti consente di fermarti, di avere pause. Domenica torna il campionato, ricomincia il girone di ritorno con i favaresi di Infantino impegnati in casa dell’Enna. Di fronte gli ennesi, che hanno uno dei peggiori rendimenti del campionato, al cospetto di un CastrumFavara che in trasferta ha fatto più punti che in casa (11 su 20). Una sfida tutta da vivere.
L’esperienza di Favara
“L’esperienza di Favara – ci dice – per me è un’esperienza importante. La società si è affidata alla mia persona, sfruttando la mia esperienza e le mie conoscenze. Con l’apporto del direttore Tino Longo e del responsabile dell’area tecnica Pasquale Capodici credo che abbiamo costruito una squadra importante, rispettando il budget e valorizzando i giovani di Favara. L’obiettivo è la salvezza, sarà davvero una grandissima lotta sino alla fine”.
La carriera ricca di soddisfazioni
Pietro Infantino è stato da sempre un combattente. Lo era da calciatore, difensore simbolo di tante retroguardie che hanno fatto la storia del calcio siciliano. Ha vestito la maglia dell’Acireale che ha anche allenato e quella dell’Atletico Catania (cinque stagioni e un percorso di tecnico avviato anche con quella squadra).
Ha giocato nel Ragusa in C2. Nella squadra iblea ha cominciato la carriera di allenatore, dove ha portato qualità e la sua tempra. Due anni a Ragusa (C2 e serie D), poi l’esperienza ad Andria (C2) e, in serie D, la guida tecnica di Latina, Rieti e Messina, Nel 2010 è stato all’Acireale, nel 2012 a Licata, poi l’Arzachena e la Leonfortese, ma anche l’Atletico, prima degli ultimi anni tra Giarre, Gravina, Tuttocuoio, Sancataldese sino al CastrumFavara.
“Ho avuto la fortuna di allenare un po’ in tutti i gironi. Ho anche guidato l’Andria in Lega Pro. Ho avuto l’opportunità di conoscere tante persone, tanti modi di lavorare in ogni regione. Ogni girone ha una sua gestione, una sua comunicazione, caratteri diversi E modi di operare diversi. Tu devi essere bravo a adeguarti. In più hai più cultura tattica confrontandosi con altri gironi e con altri tecnici. Tutto mi ha permesso di migliorarmi ancora e di crescere ulteriormente sul piano professionale”.
Il campionato
Dodici siciliane, la corsa salvezza è davvero dura. “La speranza è che non vengano coinvolte in coda solo le formazioni siciliane. Il Sambiase è la squadra che mi ha sorpreso di più come gioco, come struttura tecnica. Terrà duro sino alla fine. Il Siracusa sta legittimando il primo posto. Ritengo che il CastrumFavara abbia compiuto passi importanti. Come del resto, Paternò ed Enna, compatibilmente al budget, hanno disputato sinora un buon campionato”.
La corsa per la Serie C è davvero un rebus, anche perché, ripetiamo, questo campionato si sta rivelando davvero speciale. “Il Siracusa ha acquisito un piccolo vantaggio, ma alle spalle non molleranno. L’allenatore siracusano mi ha colpito molto. Il Sambiase terrà duro sino alla fine. Come del resto la Scafatese e la Reggina daranno fastidio”.
Buon anno mister: “Auguri di buon anno a tutti gli sportivi siciliani e un augurio che ci sia sempre lealtà nei campi, rispetto per l’altro e il rispetto per le città dove si arriva per giocare. Tutto questo senza confondere la sportività con altre cose che non appartengono allo sport e alla vita”.