08 Ottobre 2024, 14:35
C’è un passaggio nelle parole di Orazio Urso che colpisce. “Tornare dove si è vinto è un atto di coraggio perché ripetersi non è mai facile”. Urso a Giarre è ormai in simbiosi perfetta. Classe 1991, il pendolino, cresciuto nel settore giovanile del Catania, è una certezza del nuovo progetto giallobù. Dopo il pari interno con il Santa Venerina la risposta più importante è arrivata nel derby con la Rsc Riposto, vinto per 2-1.
“Ogni vittoria – ci racconta – è importante, ci dà tanto morale dopo il pari con il Santa Venerina. I derby sono partite a sé, i derby sono partite che fanno un altro campionato, seguono un’altra logica. Importante la vittoria per i nostri straordinari tifosi che ci credono tanto e chiedono il nostro massimo impegno”.
Tre stagioni importanti – le ultime due in pieno covid – concluse con i trionfi in Coppa Italia, Supercoppa e campionato con la promozione in Serie D. Suggello straordinario, infine, quello conquistato pochi mesi addietro con la maglia dell’Enna. Ricordi speciali, ricordi che ti rimangono dentro capitolo di un libro da sfogliare tra qualche anno con il sorriso e magari qualche lacrimuccia. Oggi quel nuovo capitolo che è davvero affascinante. Il ritorno a Giarre, la discesa in Promozione, la voglia di abbracciare nuovamente quei colori, hanno fatto fatto la differenza.
“Me lo aspettavo così, pieno di entusiasmo. C’è grande voglia di ritornare in alto. Pretendono tanto i tifosi. Tornare dove si è vinto è un atto di coraggio. In molti vanno via. Tornare e ripetersi non è facile. Sono molto legato alla piazza Giarre. Sarei felice di poter contribuire al conseguimento di grandi risultati”.
Una storia da raccontare quella di Orazio. La forza di non mollare. Di non smettere su quella fascia, giostrandosi avanti indietro in modo ineasauribile. Da piccolo (i primi calci alla Junior Acireale) sino a oggi è stato sempre così. A Gela ci sarebbe dovuto essere pure lui. “Con i miei compagni sarei dovuto andare anche io. Per impegni personali ho preferito rimanere in zona. Meglio del Giarre per me non vedevo altri soluzioni”.
Da un mese alla guida del Giarre c’è Seby Catania. “Lui è un uomo, prima di essere un allenatore. È molto preparato. Pretende tanto. Ha grande determinato e voglia di vincere. Il livello di Promozione si è alzato tantissimo. Kamarat. Nicosia e Aragona sono attrezzate per fare benissimo”.
Guarderà l’Eccellenza da spettatore. “Giocare in Eccellenza per fare un campionato anonimo. A Giarre ho obiettivi chiari e stimolanti. Alla lunga, secondo me, la spunterà il Gela. Tifo per i miei ex compagni di squadra. Ma Athletic Palermo è molto forte. Prevedo nel girone B una lunghissima corsa a due tra Modica e Vittoria, entrambe attrezzate. L’Imesi Atletico la vedo bene, compatta, subito dietro. Milazzo è altrettanto forte. Un bel duello”.
Domenica si torna in campo con il Serradifalco. La ricetta di Urso che nella vita quotidiana è un commerciante. “Giarre lotterà partita dopo partita. Pensiamo gara dopo gara. Nessun risultato è scontato. Non mancherà il lottare. Ci sarà sempre in questo campionato un Giarre che darà sempre il massimo. Io tra 10 anni? Vivo molto il presente. Non guardo il passato. E tra 10 anni ci risentiremo… magari per un’intervista… “.
Credit foto Davide De Maida
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08 Ottobre 2024, 14:35