25 Luglio 2024, 12:18
La mamma Mariella è vissuta da ragazza a poche centinaia di metri dal polveroso Comunale Angelo Rossi di Fiumefreddo. Lo stesso, dove oggi, Giada Cavallaro, fresca dello scudetto Under 17 con la maglia dell’Inter, si allena in estate per non perdere la forma.
È una storia di incroci, di vita e di sport, che nasce dal profondo Sud, dalla provincia di Catania, e cresce in modo esponenziale a Milano. Giada è una favola sportiva di quel calcio femminile che ormai è un fenomeno sempre più consolidato.
“La mia famiglia – ci confessa Giada, esterno difensivo – tifa Inter, quindi poter giocare con la maglia nerazzurra, vincere con quei colori, per noi ha un valore speciale. Io sono nata a Milano, ma il mio cuore è in Sicilia. Calcisticamente, grazie a mio papà Sebastiano. Ovviamente tifo Catania, felice per la vittoria della Coppa Italia. Spero che torni presto dove merita”.
Da 8 anni, Giada gioca a calcio. Nata a Milano ha scoperto da subito l’amore per il pallone.
“Mio fratello Leonardo gioca, i miei genitori sono appassionati. Tutto è stato più facile. Lo scudetto? Un sogno che si realizza. Dedico la mia vita allo sport. Sto vivendo una favola”.
Il calcio è fatto di momenti, di attimi fuggenti. Proprio, come quello nella finalissima che ha assegnato lo scudetto ai nerazzurri, vittoriose in finale sulla Juventus per 2-1 ai tempi supplementari.
“Riguardo spesso l’azione – continua – e mi emoziona ancora oggi. La botta da fuori aerea, la traversa e il gol di Sasso sulla ribattuta, a sette minuti dalla fine. Quei minuti furono interminabili, ma la gioia incontenibile. Ancora oggi, tutto da pelle d’oca”.
Tornare a Fiumefreddo in estate è un tuffo al cuore. “In estate e nelle feste scendiamo sempre a casa. Mi fa piacere ricevere i complimenti di parenti e amici. Per loro è un motivo d’orgoglio”.
Lo sviluppo del calcio femminile è costante. L’avvento del professionismo ha dato dignità a tutto il movimento. “Sono felice di tutto questo, l’ascesa è notevole e ci sono ancora margini notevoli. Seguo anche il movimento siciliano”.
Il futuro è ancora una pagina da scrivere. “In Nazionale? Ho vissuto questo momento con la convocazione nel Torneo Sviluppo nell’Under 16. Qualcosa che mi porterò sempre nel cuore. Ma l’obiettivo è proseguire a lavorare per ritornarci”.
Giada, sulla spiaggia di Marina di Cottone, ricarica le batterie, in vista della ripresa e del ritorno a Milano. Ci sono storie che lasciano il segno nello sport. Lo diciamo spesso. Giada sorride, scruta l’orizzonte e sogna a occhi aperti. Senza porsi limiti, con quella genuinità del primo calcio dato a un pallone. Che non muore mai. Ecco lo sport, ecco il calcio che piace, la favola senza tempo
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25 Luglio 2024, 12:18