Prima Categoria

Empedoclina, Cordaro “Porto Empedocle ha una grande storia calcistica”

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12 Novembre 2024, 12:10

Da questa settimana, l’Empedoclina ha cambiato guida tecnica: il nuovo allenatore è Mariano Cordaro. Il classe ’82, nativo di Palermo, avrà il delicato compito di risollevare le sorti della sua squadra, ultima in classifica nel girone B di Prima Categoria. Cordaro svolgerà il doppio ruolo di allenatore-giocatore, cercando di dare manforte ai propri ragazzi dentro il campo. Abbiamo parlato con lui della situazione attuale che sta vivendo la rappresentativa calcistica di Porto Empedocle e della sua carriera da giocatore professionista.

Mariano cosa non è funzionato in quest’inizio di stagione?

“Premetto che la stagione è cominciata in netto ritardo, quando già la maggior parte delle rose erano quasi al completo, una società completamente nuova, con parecchie problematiche da risolvere in tempi brevi. Calcisticamente parlando, credo che nei mancati risultati abbia influito parecchio il breve tempo a disposizione per essere proiettati sul campionato e, cosa più importante, la coesione nella comunicazione che credo sia fondamentale a tutti i livelli”

Qual è stata finora la vostra migliore performance?

“Senza alcun dubbio, la nostra miglior prestazione è stata quest’ultima a casa della seconda in classifica, ovvero la Barrese. Al di là della sconfitta di misura, maturata a tempo scaduto, con un uomo in meno tutto il secondo tempo, decimati dalle assenze, con un solo cambio in panchina, abbiamo dimostrato che siamo vivi e che la classifica è bugiarda. Ho ringraziato i ragazzi perché hanno dato l’anima per 100 minuti e avrebbero meritato un finale migliore”

Da oggi ricopri anche il ruolo di allenatore. Cosa pensi debba possedere un allenatore giocatore, in termini qualitativi?

“Io credo che il compito di un allenatore, a prescindere dalla metodologia di lavoro, debba essere propenso ad adattarsi a categorie e circostanze. L’aspetto più importante sono la comunicazione e luminosità di capire che tutti, a prescindere dal ruolo che ricompriamo, siamo soggetti ad errori, il trucco sta nel rispetto e nel sapersi imporre sul lavoro e non sull’aspetto umano. Nello sport la parola IO non esiste, solo con il noi si può sperare di trarre vantaggi dal prossimo”

Ricordi qualche aneddoto particolare della tua carriera da professionista?

“Di aneddoti da professionista, nonostante la breve carriera, ne ho tanti. Se avessi avuto la maturità di oggi con le potenzialità di quei tempi, sarebbe sicuramente durata di più. Un aneddoto che racconto più volentieri, perché rappresenta tutto l’amore che ho sempre avuto per il calcio è il seguente. In ritiro a Sarnano con l’Ascoli di Giampaolo in serie B, nonostante la fatica giornaliera, scendevo la sera di nascosto nel parco per scommettere un brioche con gelato in un 4 vs 1 con i ragazzini della zona. Una sera, credo consapevoli, si presentarono Silva e Giampaolo, mi videro e non dissero nemmeno una parola. Il giorno dopo a pranzo presero la parola e con la testa bassa ebbi l’onore di sentirgli dire ” Se avete intenzione di giocare a calcio per tanti anni, fatelo come Cordaro”

Giampaolo, tuo allenatore ad Ascoli, è il nuovo allenatore del Lecce. Credi sia l’uomo giusto per una piazza calorosa come Lecce?

“Credo che Giampaolo sia adatto a qualsiasi piazza, è un uomo eccezionale, gran lavoratore, soprattutto con i giovani, finiva l’allenamento e rimaneva con loro per migliorarne le lacune. Ad Ascoli ha superato tutte le aspettative, sia in campo che fuori”

 

“In conclusione- conclude Cordaro – dico che Porto Empedocle è una piazza con una storia importante, che ha cresciuto giocatori di un certo livello. Mi auguro quindi che questa nuova società cominci ad avere l’appoggio che merita, a prescindere da quello che sarà il futuro di ognuno di noi. E’ un patrimonio da salvaguardare e questa dirigenza ha tutte le carte in regola per garantire un futuro importante a questi giovani”

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12 Novembre 2024, 12:10

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