Cusimano, un misilmerese nella panchina dell’Ascoli “Il calcio qui è vita”

di Valentino Sucato

Giuseppe Cusimano 28 anni, nell’ultima stagione alla guida della panchina dell’Ascoli under 15, un’esperienza indimenticabile in una città unica che proseguirà anche nella prossima stagione 2024/25. Oggi è la festa del patrono Sant’ Emidio e vogliamo regalare a tutti i tifosi ascolani le parole di affetto di un misilmerese in Ascoli.

Chi è Giuseppe Cusimano ?

“Sono un misilmerese con passione trasmessa da papà (Totò molto amato dai misilmeresi ndr). Ho iniziato a giocare a calcio sin da ragazzo ma ho capito sin da subito che la mia grande aspirazione era allenare. E così ho iniziato ad allenare a 19 anni alla Don Carlo Misilmeri e dopo 4 anni mi sono trasferito al Gonzaga. Qui ho vissuto  5 anni intensi che mi hanno permesso di crescere e conseguire esperienze importanti dandomi la possibilità di approdare come tecnico al centro federale territoriale di Palermo. Successivamente sono stato una stagione tra le fila della Fortitudo Bagheria e dopo aver guidato gli under 15 fino alla finale regionale, lo scorso anno ho avuto la possibilità di arrivare nel mondo professionistico in una piazza importante come Ascoli”

Che campionato è stato nelle Marche?

“Ottimo. Qui ho potuto vivere l’esperienza del professionismo, fare l’allenatore dell’under 15 nazionale, affrontare squadre come Roma Lazio, Empoli e Fiorentina, vivere la passione della città, entrare al Del Duca e provare brividi emozionali,  in una piazza e con popolo che ama l’Ascoli sopra ogni cosa, quest’anno sarò nuovamente l’allenatore della Under 15”

Che segno lascia questa città soprattutto ad un siciliano in particolare ad un misilmerese?

“Nonostante sia stato un anno amaro per la retrocessione della prima squadra, qui trovi un calcio “puro e a misura d’uomo” in un città bellissima e piena di storia, qui incontri gente  umile e ricca di cultura aperta al dialogo ma anche che ti fa vivere assolutamente in pieno il senso della squadra, con molto orgoglio e tifo passionale, ma corretto. Umanamente mi ha arricchito nel confronto, soprattutto nel dialogo con grandi personaggi del calcio ascolano e non solo. E poi i ritmi lenti con la passeggiate in piazza. Ascoli se non si vive non si può comprendere”

E poi quella partita a Palermo…

“Come l’esordio al Viola Park contro la Fiorentina, la vittoria 0-3 a Terni contro la Ternana. Però il match che mi fatto provare grandi emozioni è stata sicuramente anche la “partita del cuore” contro il Palermo che pur vedendoci sconfitti per 4 a 3 ci ha visto uscire fra sinceri applausi e complimenti” 

Tecnica, tattica, fantasia un mix che spesso non è ben amalgamato. Cosa privilegi? 

 “Sicuramente vanno rispettate le caratteristiche del giocatore favorendone la sua totale espressione e la crescita personale, cercando di mettere a disposizione di tutti le qualità di ogni singolo”

Calcio giovanile cosa va e cosa non va ?

“Mondo in evoluzione, probabilmente adesso qualcuno sta cominciando a riconoscere l’importanza della formazione e dei formatori, cercare di essere costantemente aggiornati non solo dal punto di vista tecnico ma anche da un punto di vista umano relazionale, cercando di comprendere i bisogni dei giovani e favorire la crescita dal punto di vista tecnico ed emotivo”

Differenze geografiche, quanta differenza tra fare  calcio ascoli e Palermo? 

“Sicuramente una struttura come quella del Picchio Village con 4 campi 2 palestre sono luoghi ideali dove strutturare un buon settore giovanile, una cura a 360° del giovane giocatore che trova le condizioni ideali per esprimersi, soprattutto in una città come Ascoli dalla grande tradizione nel cuore dell’Italia e con tante realtà limitrofe che operano altrettanto bene nel mondo giovanile”

Ascoli, fortemente Ascoli, nonostante altre richieste?

“Si fortissimamente Ascoli. Ho avuto qualche richiesta, ma sicuramente Ascoli era la priorità e sono felice di continuare in sinergia con la società questo percorso di crescita appena avviato. Oggi è la Festa di Sant’ Emidio, auguri a tutti gli ascolani”