Collesano, raduno delle vecchie glorie del Torneo delle Madonie

di Giuseppe La Russa

Si è svolto ieri sera, al ristorante Casale Drinzi di Collesano, il raduno delle vecchie glorie collesanesi del Torneo delle Madonie, disputatosi, in varie edizioni, a partire dal 1950.  A distanza di più di 70 anni, si è voluto ricordare anche chi ha contribuito a rendere questo torneo unico e indimenticabile. Questa manifestazione sportiva cominciava a Giugno e finiva a Settembre e tutte le squadre si affrontavano in partite di andata e ritorno. La particolarità del torneo stava anche nel fatto che a partecipare, per ogni singola squadra, dovevano essere solo i residenti. Dopo qualche periodo però si riuscì a modificare il provvedimento, introducendo la possibilità di tesserare solo un giocatore residente fuori dal proprio comune. Lo storico Torneo delle Madonie è stato vinto dal Collesano ben 4 volte: dal 1970 al 1972 e, dopo la vittoria del Campofelice di Roccella del 1973, un’altra vittoria nel 1974. Con l’edizione di quest’anno, vinta dal Città di Campofelice, il Torneo delle Madonie ha toccato quota 44. C’è anche da dire che, dalla prima edizione del 1950, ci sono stati vari stop. Dal 1950 al 1983 ogni anno veniva fatta un’edizione dove partecipavano tutti i paesi dell’entroterra madonita. Poi il torneo è ripreso, con un’unica edizione, nel 1997 con la vittoria del Raffo Soprana. Ma quando si pensava che questa manifestazione potesse andare avanti, ecco di nuovo la doccia gelata: stop fino al 2014. Da quella data il Torneo delle Madonie è ripreso ma, alle iniziali squadre del territorio, si sono aggiunte altre della Provincia di Palermo, come lo Sporting Termini, il Trabia, il Finale, lo Sciara, il Rokkalia e tante altre. Proprio lo Sporting Termini ha vinto la quarantaduesima edizione nel 2022 contro il Mufara Polizzi al Comunale ” Nuccio Signorello” di Collesano. Il Finale vise invece l’edizione del 2016. Nella serata di ieri, vari protagonisti del torneo delle Madonie collesanese hanno ricordato, con grande nostalgia, quei momenti che rappresentavano il vanto per ogni singolo paese. Si scendeva in campo sempre per onorare la maglia e per difendere la propria realtà. Si sono ricordati vari aneddoti, fra cui le trasferte con tutta la squadra seduta nei camion, la trasferta a Tusa dove tutta la squadra alloggiava in un albergo pagato dal presidente e tutti avevano la propria tuta di rappresentanza che, ai tempi, era un lusso. Poi si è ricordato anche che veniva utilizzato un pallone a partita che veniva imbottito di grasso per renderlo più consistente e, ogni volta che  finiva fuori dal campo, veniva fermata la partita perché venisse consentitala possibilità di riprenderlo. Inoltre i giocatori di ogni singola squadra mettevano una quota a testa per tutte le spese che il torneo comportava. In un mondo dove i calciatori sono trattati meglio delle divinità, il ricordo del “vero” Torneo delle Madonie ci insegna quanto il calcio, ma soprattutto lo sport, sia solo puro divertimento e che basta un pallone per essere liberi.