Casteltermini, Di Matteo ” Qui perché amo le sfide”

di Giuseppe La Russa

Dopo le dimissioni di mister Giovanni Falzone, il Casteltermini ha affidato la guida tecnica, della prima squadra, a Gian Filippo Di Matteo, reduce dall’esperienza, nella passata stagione, con il Real Suttano, squadra che, nonostante mille difficoltà, è riuscita a salvarsi. Abbiamo parlato con mister Di Matteo, chiedendogli cosa lo avesse spinto ad accettare l’offerta del Casteltermini e di comparare questa sua nuova esperienza a quelle passate.

Mister Di Matteo, cosa ti ha spinto ad accettare la panchina del Casteltermini?

“Sono una persona passionale, uno a cui piacciono le sfide e che non ha paura di prendere “il toro” per le corna, sono consapevole che subentro in una situazione complicata e difficile ma, quando ti chiama una piazza come il Casteltermini, non puoi dire di no. Una piazza che ha la sua storia calcistica e che ha un pubblico caloroso”

Conosci ormai bene il girone C di Promozione. Quali pensi possano essere le insidie?

“Guarda ti dico che questo girone non è lo stesso dell’anno scorso, quest’anno è un girone più difficile e affascinante, con piazze, società e rose importanti.
Sicuramente sarà un campionato aperto fino alla fine, sia in testa che in coda.Per questo motivo dobbiamo subito lavorare per crescere e rinforzare anche la rosa, perché il livello è davvero alto e alzare anche la competitività dentro la rosa è importante”

Qual è il primo aspetto che deve essere migliorato secondo te?

“Sicuramente l’aspetto motivazionale, ho trovato degli ottimi elementi su cui si può lavorare e migliorare, di certo serve qualche pedina per migliorare i reparti, ma sono molto fiducioso perché ho avuto l’opportunità di trovare ragazzi che hanno la voglia di lavorare per invertire il trend”

Dopo Caltanissetta ed Enna, arriva un’altra grande piazza come Casteltermini. Che pressione si prova ad allenare grandi piazze come queste?

“Ho avuto l’onore di allenare due capoluoghi di provincia e, dopo Resuttano, ora Casteltermini che sicuramente è una piazza importante, mi reputo un allenatore fortunato, non tanti possono dire di avere quest’opportunità. Di certo sai che il risultato in piazze come queste è fondamentale ma so già che, con l’aiuto del pubblico, noi faremo grandi cose”

Quando hai ricevuto la telefonata, qual è stata la prima sensazione?

“Credo che, quando ricevi questo genere di chiamate, la cosa ti inorgoglisce, perché ho sempre creduto nella meritocrazia e nel romanticismo del calcio,  ho sempre lottato e sudato per ciò che ho avuto e ciò che ho conquistato. Io posso dirti che lotterò e venderò cara la pelle per rendere orgogliosi i tifosi e chi crede in noi e in me”