Casteldaccia, rescissione con Abate, l’amaro sfogo del giocatore

di Giuseppe La Russa

Come un fulmine a ciel sereno. Il Casteldaccia, tramite i propri canali social, ha comunicato la rescissione consensuale con Pietro Abate, difensore classe 2004 proveniente dal Lascari-Cefalù. Il giocatore tramite un post su Facebook ha voluto chiarire la sua posizione : “Innanzitutto voglio sottolinerae che non sono stato io ad andarmene per volere mio, ma per la società ero in più visto l’afflusso di giocatori che ci sono nel mio ruolo. Tutto ciò non me l’aspettavo perché come molti di voi ben sanno per il calcio farei di tutto, eh infatti questo é il risultato”

Cosa rappresenta il calcio per Pietro Abate?

Cresciuto nella Torre Roccella , Abate è uno dei talenti del calcio dilettantistico madonita. La sua serietà e abnegazione lo portano anche a fare rinunce che un ragazzo della sua età faticherebbe a fare. Spesso i giovani come Abate trovano più spazio nelle serie superiori solo quando sono in età Juniores, per via dell’obbligatorietà imposta dalla Lega. Una volta finito quel periodo, si va alla ricerca di altri juniores e così via dicendo, scartando ragazzi che, messi un contesto diverso, potrebbero crescere diversamente.

Le motivazioni dietro all’addio

“Ieri finito l’allenamentodichiara Abate–  sono venuto a sapere di essere stato messo fuori rosa poiché sicuramente nel corso della stagione non avrei giocato neanche un minuto visto che ci sono molti giocatori nel mio ruolo”. Questo lo sfogo di Abate che, ad una settimana dall’inizio del campionato, viene messo, a suo dire, fuori rosa e dovrà cercarsi al più presto un’altra squadra. “Da ciò ho capito – conclude Abate-  che forse devo abbandonare tutto, perché non basta la grande forza di volontà che metto ogni santo giorno, non bastano i sacrifici che faccio, la determinazione, l’amore per questo sport, rinunciando  alle serate, alle feste, a tutto, pur di non saltare né un allenamento né una partita e poi devo essere trattato così. Per me tutta questa é stata un’umiliazione, una sconfitta, qualcosa dentro me si é rotto, non so nemmeno perché sto scrivendo questo post che non é da me, ma voglio che la gente sappia e che non mi fermi per strada per chiedere cosa sia successo, perché non ne voglio parlare con nessuno, ne di presenza ne tramite messaggi. Questo é quello che mi sentivo di dire, questo é il motivo, non ne voglio sapere più di niente al momento. Non é un attacco alla società, anzi chiedo grazie ai miei ex compagni per avermi accolto e fatto sentire subito del gruppo, ma se mi vengono a dire che questo fa parte pure del calcio, va bene allora che ben venga”