Atletico Messina, sussulti di salvezza per Lucà

di Claudio Civilleri

Il calcio, figlio dell’epica e della tragedia, sa concedere sussulti di vita laddove tutto sembra spento. Così, l’Atletico Messina di Lucà, fin qui smarrito nel labirinto delle proprie incertezze, ha riscoperto l’ebbrezza della vittoria e l’orgoglio della contesa, abbattendo con un fragoroso 3-1 la coriacea Nuova Rinascita.

La vittoria, oltre che balsamo per le ferite d’un campionato fin qui deludente, frastagliato da numerosi insuccessi e fragorose battute d’arresto, riaccende una speranza: l’undicesimo posto, ultimo avamposto della salvezza diretta, occupato dal Città di Galati e distante ora appena quattro lunghezze.

Stagione Funesta

L’Atletico Messina ha vissuto una stagione da antieroe tragico, costretto a destreggiarsi tra la malasorte e le proprie fragilità. Il girone d’andata, pur segnato da frequenti capitolazioni, lasciava spazio a qualche bagliore: 3 vittorie, altrettanti pareggi, 7 sconfitte. Una differenza reti di -11 (12 gol fatti, 23 subiti) che già tratteggiava i contorni d’una squadra in affanno. Ma il ritorno è stato ancor più avaro di soddisfazioni: 10 partite disputate, 1 sola vittoria, un misero pareggio e ben 8 sconfitte. Eppure, nella disperazione, un lieve miglioramento si scorge: la squadra segna di più (11 reti, quasi il bottino del girone di andata in tre gare in meno) e subisce meno (21 reti, un miglioramento sottile ma presente).

Speranze di salvezza

Gran parte del merito si deve alla verve di Gabriele Signorino, classe 2005, talento precoce e unica fiammella in un panorama altrimenti desolante. Con 5 reti, il giovane attaccante si erge a capocannoniere della squadra, incarnando la speranza di un popolo calcistico in pena. Eppure, i problemi di struttura e di concetto rimangono: la squadra di Lucà pecca nella costruzione, soffre nell’impostazione e paga una fragilità mentale che l’ha relegata in acque tempestose.

Ma il calcio è imponderabile e generoso con chi osa. Mancano tre partite, 9 punti sono ancora in palio e il destino dell’Atletico Messina non è ancora segnato. La vittoria sulla Nuova Rinascita ha acceso il fuoco della speranza: ora il verbo d’obbligo è crederci, fino alla fine.