Ancione: “Giarre pronti a fare bene”

di Redazione

L’effetto Ancione ha fatto registrare un’impennata dei livelli di attenzione sul Giarre Calcio, fresco di cambio di denominazione poichè la nomenclatura Akron Giarre è stata sostituita dalla denominazione “ASD Giarre Calcio”. Ai gialloblu, matricola del prossimo campionato di Promozione 2024/2025, serviva un centrocampista tutto fosforo e qualità.

Conseguentemente il club di Via Olimpia, grazie al lavoro sottotraccia del ds Danilo Scuderi, ha  individuato in un veterano come Daniele Ancione, classe 83′, l’uomo giusto per innalzare gli standard prestazionali della squadra nella zona del campo in cui occorre costruire il gioco. Quella dell’eclettico centrocampista l’anno scorso in forza al Nebros in Eccellenza e da poco ingaggiato dalla società del duo Santoro-Romeo, è una scommessa  con se stesso, in una piazza che spera di assistere ad un campionato d’elite da parte della propria squadra.

Il giocatore, destro naturale, arriva nel club di Via Olimpia con un bagaglio ricco di esperienze in club d’alto rango e in palcoscenici prestigiosi: in C2 ha indossato le maglie di Andria, Juve Stabia, Catanzaro e Igea Virtus. In D ha invece vestito le casacche di Casertana, Messina, Sapri, Nissa, Acireale, Pianese e Biancavilla. Con l’Hinterreggio ha anche vinto un campionato di serie D. In Eccellenza, esperienze per lui nelle file del Camaro, del Siracusa, del Biancavilla, del Città  di Taormina, del Modica e della Nebros

Daniele, cosa significa per te essere al Giarre e cosa ti ha spinto a sposare il progetto gialloblu?
” Sicuramente sono arrivato in una piazza importante che ha fatto calcio ad alti livelli. Approdare in una realtà come Giarre ti stimola a prescindere dalla categoria. Alla  mia età c’è bisogno di motivazioni, altrimenti non ha più senso continuare. Si è conformata dinnanzi a me una situazione inaspettata. A dire la verità stavo valutando possibilità di carattere extracalcistico. Pertanto, dopo le 25 presenze in Eccellenza con la maglia della Nebros, avevo messo in conto l’ipotesi di smettere di giocare. Poi però si presentano quelle occasioni che ti invogliano a proseguire. Ho comunque la consapevolezza di essere giunto in una società ben strutturata e organizzata e che per tali caratteristiche si discosta dalla realtà della Promozione”.

Qual è la posizione nella quale ti senti più a tuo agio in mezzo al campo?

“Nella Nebros ho giocato da play davanti la difesa, fatta eccezione per qualche partita in cui giocavo più avanti. Il mio ruolo naturale a dire il vero è sempre stato quello di trequartista. Poi mi sono abbassato. Un pò per l’età e un pò perchè il ruolo di trequartista è andato a perdersi”

Il campionato di Promozione rappresenta un’incognita per te. Cosa ti aspetti da questa dimensione?

“Andando a sensazione credo sia un campionato dove prevale l’agonismo. Quindi un campionato nel quale si trova meno qualità ma più corsa. In ogni caso sarà un torneo difficile, soprattutto in considerazione della presenza delle squadre agrigentine. Ciò renderà sicuramente avvincente questa stagione anche agli occhi di chi come me ha militato in categoria superiori”.

Quale partita della tua lunga carriera ricordi con maggiore emozione?

“Sono state diverse le partite che hanno lasciato un segno in me ma se proprio devo sceglierne una, non posso dimenticare il trionfo ottenuto con l’Hinterreggio a Cosenza. Ricordo quel periodo anche perchè si era fatto male un mio compagno di squadra che successivamente a ciò, smise di giocare. Riuscimmo a portare a casa una vittoria che ci spalancò le porte della promozione in Lega Pro“.

Quali squadre sono secondo te tra le più accreditate al salto di categoria?

Da quello che mi risulta, mi sembra che il Kamarat si sia mosso bene. Anche il Nicosia presenta un gruppo importante e che, in quanto tale, con i suoi stranieri, potrebbe dire la sua in questo campionato. Noi cercheremo di arrivare il più in alto possibile.
Umberto Trovato