Acireale, l’ennesimo stop apre la crisi

Ennesima domenica no per l’Acireale. Il Città di Sant’Agata espugna l’“Aci e Galatea” grazie ai gol di Pussetto e Catalano. La vittoria dei granata resta un miraggio. Ora il 16 ottobre ci sarà da recuperare la partita con la Reggina con gli acesi in vantaggio 1-0 (gol di Di Mauro). Nei secondi 45 minuti occorrerà proteggere il risultato che a questo punto vale davvero oro.

La prima grande occasione dei padroni di casa arriva alla mezz’ora del primo tempo: Cassese fa suo un pallone vagante e, da dentro l’area, calcia senza sorprendere però Tchokokam. Poco dopo è il Città di Sant’Agata a spaventare i padroni di casa: la super parata di Zizzania nega il gol a Manfrellotti. Quasi allo scadere del primo tempo, è Kapnidis ad andare vicino al gol. La girata dell’attaccante granata viene però respinta dal portiere avversario. Dopo 47 minuti, il signor Scarano mette fine al primo tempo e manda le squadre negli spogliatoi.

Secondo tempo che si apre con il Città di Sant’Agata subito pericoloso. Al 5’, Nunziante calcia da fuori, Zizzania respinge e poi è bravissimo a deviare la conclusione a botta sicura di Manfrellotti. La risposta dell’Acireale non si fa attendere: Mal, servito da Marchionni, colpisce una clamorosa traversa. Al 21’, Kapnidis, pescato in area da Marchionni, si allunga troppo il pallone e non riesce a riprenderne il controllo.

Tre minuti più tardi, sono gli ospiti a passare in vantaggio: il tiro cross di Catalano scavalca Zizzania e, dopo aver colpito il palo, si insacca in modo beffardo in porta. Al 28’ il pomeriggio dell’Acireale si complica ulteriormente: Pussetto realizza il gol della domenica e porta il risultato sul 2 a 0. A tempo scaduto, Capogna segna ma il gol, così come contro l’Igea Virtus, viene annullato per fuorigioco. Finisce così 0-2.

Altra sconfitta, la terza in cinque partite. Altra sconfitta che al momento piazza i granata, al netto della partita in meno, all’ultimo posto in classifica con 4 punti. Al termine del match la società ha comunicato il silenzio stampa.