Seby Catania, un passo alla volta “Giarre-Kamarat non sarà decisiva”

di Nunzio Currenti

Di sfide al vertice ne ha giocate tantissime nella sua carriera. Da giocatore e da allenatore. Affrontate tutte con il piglio giusto e la tempra che lo caratterizza: “Non dobbiamo pensare che decida il campionato perché è un girone difficilissimo e ogni partita è davvero complicata”.

Catania “Il girone con le agrigentine”

Seby Catania, allenatore del Giarre, capolista del girone C di Promozione, ha le idee chiarissime. Lo scontro al vertice con il Kamarat non risolverà la questione della promozione diretta in Eccellenza. Tra le due squadre appena due punti, ma la stessa voglia di emergere. “Mi aspetto un girone così difficile. Conosco bene l’Agrigentino. L’Aragona è una squadra molto forte, ci sono giocatori importanti. Un plauso a loro, alla capacità di coinvolgimento che hanno avuto. Dal punto di vista ambientale abbiamo giocato davanti a 1200 spettatori. Il Gemini è forte, potrebbero esserci squadre che grazie al mercato avranno cambiato pelle”.

Il Giarre riceve il Kamarat

Il Giarre ha saputo cambiare pelle nel corso della stagione. Saputo cambiare approccio alla gestione del lavoro settimanale. “Questo primato è figlio di tanti tasselli. I ragazzi sono stati eccezionali a cambiare passo, a impegnarsi di più, a lavorare con passione, a credere in quello che stavamo facendo. Certi risultati non nascono per caso”. Domenica arriva al Regionale di Giarre il Kamarat. “Squadra che conosco bene. In porta c’è Ciccio Tarantino, siamo stati compagni di squadra nel 2010 ad Avola. Ho allenato Pettinato a Palazzolo, una garanzia in termini di vittorie. Ha vinto 10 campionati, un grande professionista. Non ci sarà Carioto squalificato. Serio e Velardi sono di assoluto livello, come tutta la squadra”.

La tensione sale.Ma non per noi – continua Catania – noi siamo partiti dietro le quinte e tutto ciò che stiamo ottenendo nasce da fatica e sudore. Sarà una corsa molto lunga”. Seby Catania e Giarre un feeling speciale. “Lo scorso anno allenai la squadra nelle ultime settimane, centrando la Promozione. Fu una scelta in amicizia. Quest’anno la storia è stata diversa. Si è creato oggi un rapporto speciale con Giarre e i tifosi. Mi vuole bene la gente di Giarre, lo percepisco. Giarre ha storia e blasone non merita di stare in queste categorie”.  Oggi la storia si chiude. “Proprio così sarei dovuto venire a Giarre nel 2019, ma non andò in porto. Quella squadra fu allenata dal mio amico Peppe Anastasi. Quell’anno andai, poi, a San Cataldo perdendo la finale di Coppa Italia, unico trofeo assegnato visto che, poi, il covid ridimensionò tutta la nostra vita”.

Catania “Il mio focus sulla Serie D”

Catania ha allenato Canicattì, Sancataldese e Enna, tutte in Eccellenza. Le ultime due oggi sono in Serie D. “Campionato difficile con tanti derby. Si giocheranno il campionato Siracusa e Reggina con quest’ultima in ripresa. Un plauso al brillante campionato del Paternò dei miei amici Catalano e Strianese. Come un applauso meritano Enna e CastrumFavara per quanto fatto. Chi si ritrova in coda ha chiaramente sbagliato qualcosa. L’Acireale è in risalita, ha operato bene sul mercato”.