Brugaletta, gol speciale per il figlio neonato

di Nunzio Currenti

C’è qualcosa di speciale nel calcio. Quando le logiche del campo s’incrociano con la magia della vita. Simone Brugaletta è nato leader, capitano di fatto e nell’anima. Il minuto 73 è di quelli che lascia il segno. In tribuna c’è il piccolo Antonio con la mamma Brenda. Il gol di testa è l’apoteosi.

La rimonta è compiuta per la squadra messinese che sigilla la terza vittoria di fila contro l’Akragas che era passato in vantaggio.

L’entusiasmo è travolgente. La corsa dopo il gol del capitano verso la tribuna Fresina ad abbracciare virtualmente i propri cari. E il figlio neonato Antonio, che siamo certi seguirà la dinastia Brugaletta. Ci sono anche i genitori Tonino e Patrizia, i primi tifosi di Simone.

Calcio questione di famiglia

Tonino è stato un grande bomber del calcio siciliano. Simone avrebbe dovuto seguire le orme del papà, ma sin dalle giovanili fece emergere le sue qualità difensive. In Coppa Italia segna nel 3-4 contro il Napoli di Roberto Insigne (era novembre 2012). La stagione 2012-2013 rimane, comunque, quella della storia per la Primavera che centrò la qualificazione alla Final Eight, dopo il primo posto nella regular season con la Lazio che divenne campione d’Italia. Ventisei presenze, oltre 2300 minuti, e un rendimento che lo consacra. Nei quarti di finale, però, il Milan vinse per 1-0 (gol di Cristante) in una partita che i rossazzurri non meritavano di perdere.

L’anno dopo, rimane ancora alla Primavera. Era capitano  di quella squadra, allenata da Giovanni Pulvirenti. Nel 2014-2015 va a Teramo a farsi le ossa, una stagione da record con quella squadra che vinse il campionato (in attacco cosmico Alfredo Donnarumma e Lapadula) senza però festeggiare la B. Cresce Simone ancora a Teramo e poi a Gela per tre stagioni. Al secondo anno tra i gelesi trova il gol, una primizia. Segna alla Palmese (era il 22 ottobre 2017). Si ripete due mesi dopo contro la Gelbison. Complessivamente giocherà 86 partite.

A Chieti c’è una partita in particolare dove riesce a lasciare il segno, subentrando dalla panchina al posto di Milizia, infortunatosi al 65′. Bruga segna il 3-2 che decide la partita.

Nell’anno del covid eccolo arrivare al Città di Sant’Agata dove rimane due anni, collezionando una settantina di presenze. Ci sono stagioni come quella di Acireale (due anni fa fu capitano nella gara contro il Catania) dove lascia il segno. In mezzo anche l’esperienza di Ragusa, nella sua Ragusa con Ignoffo che ne apprezza le doti tecniche e umane, promuovendolo capitano.

Lo scorso anno, a dicembre, arriva in forza al Santa Maria del Cilento, segna nell’1-1 contro il Gravina di Infantino (oggi tecnico del Castrum Favara).

 

Credit La foto dedica è tratta dalla pagina Fb del Città di Sant’Agata