Cirnigliaro decisivo ai rigori, ne para tre al Modica

di Nunzio Currenti

Francofonte, Succes e Marco Rossi ipnotizzati dagli undici metri e nella lotteria dei rigori. Umberto Cirnigliaro sale a quota 29 rigori parati in carriera. E lo fa nel giorno più bello, nella gara degli ottavi di finale di Coppa Italia, decisa ai rigori dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, contro il Modica.

Passa ai quarti di finale il Vittoria 8-7. Esulta il portiere catanese, classe 1991, neo sposino, che si riappropria della titolarità della squadra. “Una vittoria di gruppo – confesserà nel dopo partita – mi sono fatto trovare pronto”.

Cirnigliaro è uno che lotta. Non si risparmia. Un portiere che costituisce un’assoluta garanzia tra i pali da ormai 15 anni, da quando conclusa l’esperienza in Primavera con il Catania passò al Marsala insieme con il compagno Orazio Urso. A Vittoria ha trovato il suo habitat naturale. Lui si nutre dell’affetto del pubblico. “Ci sono 30 partite, il campionato e molto lungo”.

Cirnigliaro nel suo percorso parò sei rigori quando difendeva la porta del Taormina, tre quando a Belpasso in altrettante sfide contribuì alla vittoria della Coppa. Ben cinque  a difesa della porta del Pedara e tre ad Aci Sant’Antonio. A 33 anni è ancora lì. Il Vittoria ha la porta blindata.

Il numero uno vittoriese, para rigori, riporta alla luce un precedente importante, con una valenza più significativa perché accaduto nei tempi regolamentari. Nel 2009, in Bari-Catania 0-1, l’estremo difensore della Primavera di Pulvirenti parò tre rigori: Perez, Visconti e Bellomo. Era una Primavera che non temeva avversari.

Cirnigliaro nelle giovanili del Catania

 

La qualità era sopraffina. Pulvirenti gli tributò parole di elogio e di grande esaltazione alla fine di quella partita. Tre rigori in una partita. Proprio come quelli parati dall’ex portiere del Girona, Gazzaniga, contro l’Athletic Bilbao. Tre rigori come Gillet, l’ex portiere del Bari riuscì nel 2015 a neutralizzare tre rigori all’Anderlecht.